la fitoterapia combatte i disturbi del sistema nervoso
Nella vita moderna, il sistema nervoso è sottoposto ad un notevole sforzo per i continui stimoli a cui è sottoposto: segnali visivi, acustici e sensoriali che arrivano alle nostre cellule nervose e richiedono comunque una risposta di adattamento, anche se si tratta solo di rifiuto e neutralizzazione.
Si crea perciò uno stress che logora il sistema e mette a dura prova l’organismo.
Tutti gli apparati sono coinvolti, ma può capitare che i primi sintomi si manifestino con: ansia, nervosismo, insonnia e lieve calo dell’umore e per questi venga richiesto un aiuto fitoterapico.
I disturbi nervosi vanno quindi visti in una visione d’insieme che supera le serie classificatorie dei vari disturbi che si susseguono; i sintomi appartengono non a diverse malattie, ma fanno parte di una diversa reattività allo stress dovuta a fattori genetici, ambientali, culturali e biologici.
Le moderne ricerche danno una grande importanza ai fattori biologici, infatti una buona risposta delle cellule nervose rende più efficiente il sistema nervoso rispetto ai vari eventi della vita, una cattiva risposta del sistema nervoso per deficit nutrizionali od ormonali attiva reazioni incongrue poco efficienti, anzi si è visto che uno stato infiammatorio subclinico nelle cellule nervose predispone alla depressione e ad una visione negativa della realtà.
La fitoterapia può fare molto ed è l’argomento di questo capitolo, naturalmente senza ignorare i fattori ambientali, sociali e culturali.
la fitoterapia combatte i disturbi del sistema nervoso, nei disturbi nervosi c’è comunque da tener conto anche degli aspetti relazionali e sociali, un evento negativo, un forte shock modificano l’umore e la visione della vita, ma esulano dall’argomento del testo.
Riguardo ai fattori biologici, è necessario una visione d’insieme.
Nella valutazione del paziente bisogna verificare lo stato generale e i segni che indicano l’interessamento dei vari apparati ed estendere i trattamenti anche a quelli che danno segni di coinvolgimento.
In special modo bisogna guardare a:
- Intestino, attualmente si dà grande importanza al microbiota intestinale, cioè al patrimonio genetico dei 100 mila miliardi di batteri che contiene e sono capaci di condizionare l’intero organismo.
- Il surrene e la tiroide entrambe le ghiandole condizionano molto l’umore.
- Le disfunzioni epatiche.
- Nelle donne l’iperestrogenismo.
Quindi spesso basta regolare gli squilibri ormonali e l’intestino e non serve intervenire sul sistema nervoso, ma quando questi aspetti sembrano a posto o sono molto mascherati dai sintomi del sistema nervoso o durano da molto tempo e stanno modificando il carattere della persona è utile intervenire con fitoterapici spesso molto efficaci e senza effetti collaterali fastidiosi.
Struttura del sistema nervoso
Il sistema nervoso è una struttura destinata a svolgere delle comunicazioni veloci con tempi dell’ordine dei millisecondi, sia in entrata che in uscita.
La sua unità base è il neurone, una cellula dalla struttura molto ramificata che la rende adatta a svolgere le funzioni di interconnessione. Dal suo corpo centrale partono molti dendriti che ricevono segnali da altre cellule nervose (segnali centripeti) e un solo assone che invia i segnali verso altre cellule (segnale centrifugo).
Le connessioni tra una cellula nervosa e l’altra sono chiamate sinapsi, è una struttura dove le membrane delle due cellule restano integre ma sono molto vicine e separate da un piccolo spazio attraversato da delle sostanze chimiche che sono il veicolo dell’informazione.
Le sostanze chimiche sono chiamate neurotrasmettitori e il segnale in una sinapsi può passare solo in una direzione, ma esistono possibilità di modulazioni e di variazioni.
I neuroni del corpo umano sono circa 100 miliardi e ognuno di loro ha una media di mille sinapsi (da 50 a 10.000) e il numero delle sinapsi è di circa un milione di miliardi.
Il segnale che parte dal neurone è frutto della sua elaborazione interna che però è influenzata dalle migliaia di segnali raccolti dai dendriti.
La natura del segnale è di tipo elettrochimico, si trasmette nel neurone come impulso elettrico, ma il salto da un neurone all’altro è fatto mediante sostanze chimiche i cosiddetti neurotrasmettitori.
I neurotrasmettitori sono circa 50 e si possono dividere in due tipi fondamentali: uno a basso peso molecolare, e l’altro ad alto peso molecolare.
Quelli a basso peso molecolare si trovano nello spazio inter-sinaptico e sono deputati alla trasmissione del segnale tra dendrite e neurone; sono derivati dagli aminoacidi come il GA-BA a funzione inibitoria, l’acido glutammico invece eccitatoria, la dopamina, l’adrenalina.
Poi ci sono i neuro peptidi che sono costituiti da più amminoacidi a volte anche diverse decine, come l’encefalina o l’endorfina, la loro funzione è più complessa ed hanno effetti più prolungati e modulano i segnali di moltissime sinapsi.
Le srutture funzionali del cervello
Il cervello umano è fatto a strati secondo il suo sviluppo evolutivo.
Gli strati fondamentali sono tre e corrispondono a tre funzioni fondamentali.
Il cervello primitivo, costituito dal cervelletto e dal bulbo spinale; corrisponde al cervello rettile ed è sede degli istinti primari e di funzioni vitali come per esempio il controllo del ritmo cardiaco e respiratorio.
Il cervello intermedio, costituito dal sistema limbico; corrisponde nella scala evolutiva al cervello dei mammiferi, specie di quelli più antichi ed è coinvolto nell’elaborazione delle emozioni.
La neocorteccia o cervello superiore, costituito dagli emisferi cerebrali.
Il terzo, più recente, è esclusivo dei primati ed è sede di tutte le funzioni cognitive e razionali.
Funzione dei tre cervelli.
La funzione fondamentale è svolta dal secondo cervello o sistema limbico che è la sede dell’affettività che elabora le emozioni è la sede della memoria a lungo termine ed elabora i ricordi.
Nel sistema limbico c’è l’ipotalamo che è in contatto con l’esterno e riceve segnali dagli organi di senso ed è in grado di emettere segnali chimici che arrivano a tutto il corpo, sia direttamente che attraverso l’ipofisi.
Il cervello rettile è in contatto con il sistema vegetativo diviso in due parti ortosimpatico e parasimpatico che regolano autonomamente le funzioni basi della vita: battito cardiaco, pressione del sangue, respiro, temperatura corporea e così via.
Il vegetativo innerva tutti i visceri periferici e ne controlla il funzionamento indipendentemente dal cervello centrale, agisce in modo autonomo con dei meccanismi di feed-back.
I due sistemi orto e para sono integrati e danno risposte opposte in modo da avere un l’equilibrio dinamico tra due forze con qualità contrastanti come il caldo e il freddo.
In estrema sintesi il simpatico svolge un’azione eccitatoria che allerta e tiene in tensione alza la pressione e aumenta il battito cardiaco, si può dire che ha una qualità calda e attiva il parasimpatico invece ha un’azione calmante e di rilassamento che abbassa la pressione e rallenta il battito cardiaco, ha una qualità fredda e passiva.
Le cellule nervose del simpatico usano come mediatore l’adrenalina o la noradrenalina e sono dette fibre adrenergiche; il parasimpatico usa l’acetilcolina e le fibre sono dette colinergiche, siamo abituati a distinguere i mediatori chimici del corpo in due categorie: ormoni e neurotrasmettitori. La differenza tra i due è chiara: gli ormoni sono secreti da ghiandole specifiche e sono rivolti solo a cellule del sistema ormonale che hanno recettori specifici; mentre i neurotrasmettitori sono di sola competenza del sistema nervoso e sono rivolti solo ad altre cellule nervose.
Non è del tutto vero perché c’è una grande commistione tra ormoni e neurotrasmettitori, alcuni ormoni sono secreti da cellule nervose dell’ipotalamo, molte cellule immunitarie e ormonali hanno recettori specifici per i neurotrasmettitori, come si vede le comunicazioni sono diffuse e distribuite.
I neurotrasmettitori sono circa cinquanta, ma per quanto riguarda il funzionamento del sistema nervoso rispetto a concentrazione, abilità di calcolo, memoria, creatività, umore e in casi di disturbo rispetto ad ansia, agitazione e depressione, i neurotrasmettitori principali sono quattro e in particolare: l’acetilcolina il mediatore del parasimpatico, la noradrenalina il mediatore del sistema simpatico, la dopamina che stimola le endorfine e regola il dolore e la serotonina antidepressione e antiansia.
L’azione dei farmaci è volta a modificare la concentrazione di questi mediatori in toto o in zone particolari del cervello.
La stessa azione si può ottenere anche con determinati esercizi fisici, di rilassamento o di meditazione molto efficaci se praticati con costanza e metodo.