La moderna naturopatia
La moderna naturopatia, il cui significato attuale deriva dall’inglese nature path (sentiero naturale), nasce nel secolo scorso ad opera dell’abbate tedesco Sebastian Kneipp al quale si deve lo sviluppo dell’idroterapia per la disintossicazione del sangue, degli umori, essendo la tossiemia la causa primaria delle malattie.
Il principio fondamentale su cui si basa la naturopatia, secondo cui esiste nell’individuo un’innata capacità di “self guarigione”, si basa sul fatto che l’uomo è provvisto di una forma di energia vitale grazie alla quale mette in moto processi di controllo e di difesa nei confronti degli agenti esterni.
In naturopatia una particolare attenzione è dedicata all’analisi di eventuali sovraccarichi di tossine, infatti quando gli scarti del metabolismo sono in eccesso, viene meno l’integrità delle funzioni a livello cellulare con conseguente maggiore probabilità di contrarre malattie.
L’essere vivente possiede fin dalla nascita un “Totum” di energia o forza vitale che permette ad ogni cellula di mantenere attraverso meccanismi di compensazione e di feedback e con un livello di omeostasi al proprio interno.
In quest’ottica, la febbre è considerata una reazione intelligente di fronte ad un processo infettivo, l’infiammazione dei tessuti è una manifestazione di difesa.
La cicatrice è indice di un’attività organizzata atta all’autoconservazione del sistema.
La malattia è considerata come la manifestazione locale di un disturbo generale.
L’eliminazione del sintomo, senza correggere le cause profonde della malattia è responsabile di possibili peggioramenti o di vicariazione su altri organi.
Spesso le concause della malattia sono rappresentate dal sovraccarico di tossine e scarti metabolici (teoria degli umori) e dalla carenza di elementi nutrizionali (vitamine, minerali….).
Gli umori rappresentano circa il 70% del volume corporeo e sono costituiti dal sangue, dalla linfa e dai liquidi intracellulari.
Ogni sovraccarico tossinico causa squilibrio nei rapporti fra i componenti ed ha una incidenza più o meno diretta sull’integrità delle funzioni cellulari.
Il rallentamento della circolazione umorale determina l’auto intossicazione dei tessuti ad opera delle tossine derivate dai processi metabolici.
In buone condizioni fisiologiche, gli organi filtro (fegato, intestino, pelle, reni, polmoni) sono in grado di eliminare gli scarti metabolici, ma in condizioni di carenza energetica e di errato apporto alimentare, tali organi non riescono a svolgere la loro funzione, con il conseguente originarsi della malattia che assumerà forme diverse in rapporto a caratteristiche costituzionali e ad influenze ambientali.
Possiamo quindi affermare che il naturopata ha il compito di mantenere o ristabilire le normali funzioni vitali dell’organismo sotto l’aspetto cenestesico (stato di benessere indipendentemente da tutto) o omeostatico (complesso di situazioni biologiche, chimiche, bioenergetiche, che mantengono l’organismo in salute).
Tecniche della naturopatia
Non esiste un elenco ufficiale delle tecniche che fanno parte della naturopatia, tuttavia le più importanti organizzazioni europee hanno scelto le discipline in cui è riconosciuta l’efficacia scientifica quali la fitoterapia, la scienza della nutrizione, l’oligoterapia, la balneo-fango terapia, iridologia, la riflessologia, la Kinesiologia, la psicosomatica, la floriterapia, la moxicombustione.
Da queste premesse si deduce che la naturopatia olistica aiuta a riequilibrare l’individuo attraverso il sistema bioenergetico, bio-omoterapico e psicosomatico.
Il mondo reale e, quindi anche l’uomo, che di esso fa parte, è costituito da materia-energia strutturata e ordinata in sistemi più o meno complessi interconnessi fra loro.
Dall’atomo di idrogeno dell’uomo, tutto segue questa regola, qualsiasi sistema strutturato può modificarsi utilizzando l’energia.
La bioenergetica può essere considerata come un ramo della medicina quantistica.
Gli organismi superiori reagiscono all’influsso dei singoli “quanti” creando segnali elettromagnetici che si propagano nell’organismo lungo filamenti costituiti da catene macromolecolari peptidiche.
Queste linee di conduzione dei flussi elettromagnetici “quantici” coincidono pressoché completamente con i meridiani corporei scoperti dalla medicina orientale e ciò può spiegare perché i depositi di sostanze tossiche di varia natura nei tessuti che possono interrompere queste vie e creare dei blocchi energetici.
La medicina naturale ha un approccio sistemico all’uomo ammalato e alla sua malattia, poiché intende quest’ultima come risultato di uno squilibrio di flusso e, quindi quando si va ad agire con la terapia è importante valutare le modificazioni in termini energetici che potrebbero conseguirne.
Tra i flussi in entrata acquistano fondamentale importanza i seguenti fattori:
Alimentazione: le calorie giornaliere assunte devono essere sufficienti ai metabolismi energetici ed al giusto ricambio cellulare (perché se troppe possono aumentare il disordine interno da energia libera e dare cataboliti, se le calorie sono poche si può avere destrutturazione sistemica.
È importante valutare l’equilibrio sia qualitativo che quantitativo dei nutrienti (vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi), nonché la capacità di eliminare i residui catabolici.
- Farmaci.
- Emozioni-Informazioni: informazioni sensoriali corrette che agiscono sull’equilibrio psico-neuro-immuno-endocrinologico, se distorte alterano l’equilibri psicofisico.
Tra i flussi in uscita acquistano fondamentale importanza i seguenti fattori: Stipsi o oligoanuria perché, una diminuita eliminazione della degradazione degli alimenti può intossicare il sistema
- Personalità introverse: incapacità di comunicare e scaricare le tensioni.
- Confinamenti sociali: ospedali, case di cura, carceri o per restare al passo con i tempi lockdown.
Dobbiamo anche considerare che l’accesso di flusso in entrata e in uscita dal sistema può arrecare squilibri patogeni (eccessi alimentari, diarrea, iper-sudorazione, aggressività…).
L’altro aspetto fondamentale dell’equilibrio dei flussi riguarda le correlazioni funzionali e patologiche fra i vari organi e l’individuazione dei fattori di squilibrio (immunodepressione costituzionale, stati infettivi-infiammatori, amalgame dentali, disfunzioni endocrino metaboliche, vita disordinata…).
In naturopatia anche se esiste un orientamento terapeutico specifico nei confronti di una patologia, la terapia deve essere altamente personalizzata e tendere a riequilibrare il paziente nel suo complesso.